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La Natura e il Nostro Regno della Certezza

Michael Berg
Marzo 2, 2025
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Nella porzione Tetzaveh si manifestarono grandi miracoli perché, si legge, gli Israeliti risvegliarono un'enorme quantità di certezza e fiducia nella Luce del Creatore. Subito dopo, essi si elevarono allo stato in cui erano degni, capaci e in grado di ricevere la Luce dei miracoli e, in definitiva, come ci dice Rav Shimon, la Luce della Redenzione Finale e la soluzione a tutte le tenebre, i dolori e le difficoltà che attraversiamo. Si tratta infatti unicamente di innalzare il nostro livello di certezza nella Luce del Creatore.

C'è una storia che non viene menzionata in dettaglio nel Talmud, ma che si trova in un libro scritto più di mille anni fa ed è citata anche in un altro Midrashim. La storia racconta di una giovane donna che, mentre si stava recando verso la casa del padre, si perse. Dopo aver camminato tutto il giorno, iniziò ad avere sete e vide un pozzo con un secchio per attingere l’acqua. Si calò nel pozzo per trovare l'acqua e, dopo aver finito di bere, quando cercò di risalire non ci riuscì, così si mise a gridare aiuto. Un uomo passava di lì e udì quello che sembrava un grido di aiuto di una giovane donna proveniente dal pozzo. Quando vi guardò dentro, riuscì a sentire la voce, ma il pozzo era così profondo che non riuscì a vederla.

Siccome l'uomo non poteva vederla, non sapeva se si trattasse di uno spirito o di una persona, così le chiese: “Sei una persona o sei uno spirito?”. Lei gli rispose: “No, sono un essere umano, non sono uno spirito. Non devi preoccuparti”. Sappiamo che gli spiriti di solito non possono mentire, così lui disse: “Devi giurarmi che sei un essere umano e non uno spirito negativo”. Lei rispose: “Giuro che sono un essere umano, non sono uno spirito. Non sono uno spirito negativo”. Le chiese come fosse arrivata lì e lei gli raccontò tutta la storia. Lui le disse: “Se ti salvo la vita e ti tiro fuori dal pozzo, puoi promettermi che mi sposerai?”. Lei rispose di sì e lui la aiutò a risalire.

Lei gli chiese un po' di sé e gli raccontò della sua famiglia e delle sue origini. Lui avrebbe voluto giacere subito con lei, ma lei disse: “Non è giusto stare insieme se prima non ci sposiamo”. Lui rispose: “Promettimi che verrai a casa mia, conoscerai i miei genitori e ci fidanzeremo”. E così fecero un patto, una promessa reciproca. L'uomo chiese: “Chi sarà a testimone di questo accordo?”. Accanto a loro c'era un topo, così l'uomo disse alla donna: “Il cielo, il topo e il pozzo sono i testimoni della nostra promessa e del nostro impegno reciproco”. Si erano presi un impegno, avevano pattuito che si sarebbero sposati e non avrebbero cambiato idea una volta lontani.

La donna e l'uomo tornarono a casa. La donna rimase incrollabile nella sua certezza e nel suo impegno. Le persone continuavano a volerla sposare e lei rispondeva: “No, mi sono impegnata con un'altra persona”. La sua famiglia non capiva perché non si volesse sposare ed erano quasi arrivati al punto di costringerla. Alla fine, la storia narra che la ragazza iniziò a comportarsi in modo così folle che la gente non voleva più avvicinarsi a lei.

L'uomo, che pure si era impegnato, si dimenticò di lei quando si separarono e sposò un'altra. Ebbero un figlio insieme, ma un topo uccise il loro primogenito. Ebbero un secondo figlio, che annegò in un pozzo. Allora la moglie disse a quest'uomo, suo marito: “Se i nostri figli fossero morti naturalmente, potrei dire che ciò proviene dal Creatore e potrei accettarlo. Ma se i nostri figli sono morti nel modo in cui sono morti, ci deve essere qualcosa che non va. Ci deve essere qualcosa nel tuo passato che non stai condividendo con me”. L'uomo allora le raccontò tutta la storia con la donna e l'alleanza che avevano stretto. Così la moglie divorziò dall'uomo e gli disse: “Torna al posto che ti spetta”, cioè “vai dalla donna con cui ti sei impegnato”.

L'uomo si recò nella città da cui la donna gli aveva detto di provenire. Una volta arrivato, tutti dissero: “Perché chiedi di questa signora? È pazza, nessuno vuole avvicinarsi a lei”. Ma lui si recò dal padre e gli raccontò tutta la storia. Il padre disse: “È pazza, nessuno vuole sposarla”. L'uomo però andò da lei. Ella non lo riconobbe e cominciò a comportarsi da pazza. Lui le raccontò quindi la storia dei suoi due figli uccisi dal topo e dal pozzo, e lei gli rispose: “Io non ho rinunciato, sono rimasta fedele al mio impegno con te”. E quando lei realizzò che lui era tornato, si sposarono, ebbero dei figli e divennero ricchi.

Il Midrash ci dice che, riguardo a queste due persone si legge: “I miei occhi sono su coloro che hanno certezza e fiducia, su coloro di cui ti puoi fidare”. Che cosa significa? Innanzitutto, qual è il segreto di questa storia? Quando parliamo di certezza nella Luce del Creatore, dobbiamo aggiungere che la certezza esiste nel nostro mondo; il topo e il pozzo fanno parte di questo regno della certezza. Una volta che quest'uomo e questa donna hanno vincolato il loro impegno in quel regno, questo deve compiersi, perché la certezza costringe le cose a compiersi. Nel regno della certezza, non accade che si ha la certezza e poi la Luce del Creatore ci fa un dono; piuttosto, la certezza costringe le cose ad accadere, perché questo è il regno dell'esistenza che è al centro di tutto.

Quando l'uomo e la donna si impegnarono davanti al topo e al pozzo, significava che si erano vincolati ad esso. Se la donna avesse rinunciato al suo impegno, forse non sarebbe capitato nulla. Ma avendo mantenuto il suo legame con quella certezza, allora doveva accadere, e la natura si scontra con chi non vive nella certezza. Pertanto, il topo e il pozzo si sollevarono perché gli stavano dicendo: “C'è qualcuno”, in questo caso la donna, “che conserva ancora quella certezza, e tu stai vivendo la tua vita contro di essa”.

Il mondo esiste solo in virtù della certezza, e la natura, il topo, il pozzo, il cielo, la terra, gli alberi e così via esistono in relazione a quel regno di certezza. Se l'individuo vive la sua vita lontano dalla certezza, la natura gli si oppone. Ma una persona che vive la sua vita nella certezza è supportata da tutta la natura e da ogni cosa in questo mondo.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato nel 2017.


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